domenica 26 maggio 2013

I metalli tra Cinquecento e Seicento

Durante il Rinascimento, le tecniche di fusione già note dall’antichità vengono perfezionate e permettono così di realizzare oggetti di dimensione più vasta rispetto al passato. Tra Cinquecento e Seicento l’arte dei metalli non compie grandi progressi, se ne diffonde invece la pratica. Il bronzo e il ferro vengono utilizzati nell’industria bellica. Nasce inoltre la consapevolezza dell’importanza del metallo come materiale da costruzione dei più svariati oggetti e, in particolare, degli strumenti scientifici. Fondamentale, da questo punto di vista, è il contributo che l’utilizzo dell’ottone diede alla realizzazione degli strumenti di precisione, permettendo la costruzione di ruote dentate di precisione, dime ,regoli e goniometri.

Tra gli studiosi di Metallurgia del Seicento, ricordiamo Alvaro Alonso Barba, un sacerdote spagnolo che opera in Bolivia, dove ha modo di verificare personalmente il lavoro nelle miniere d’oro e d’argento. Nel 1640 pubblica a Madrid l’Arte de los Metales che ,nonostante i disegni non accurati, è da considerarsi come un’importante testimonianza delle tecniche utilizzate nel Sud America. Tra gli aspetti più interessanti dell’opera ci sono ,senza dubbio, i riferimenti alla ricognizione dei terreni per le miniere e cenni a pratiche innovative, riguardanti la raffinazione dei metalli tramite il mercurio.


                   Arte de los Metales


Il ruolo dei metalli appare particolarmente importante nelle opere di Bacone che afferma che senza il ferro, gli uominini “vivrebbero una vita miserabile”.


Il Mundus subterraneus di Kircher,invece, immerge il mondo minerale e le sue risorse in una cosmogonia in cui la tecnologia occupa un piccolo spazio.



                 Mundus Subterraneus

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